lunedì, dicembre 19, 2005

[ Speciale fotografia ] Alda Merini § 1



foto di Grittini : http://www.aldamerini.com/album_foto/index.htm



L’artista è un patriota è uno che da lustro al luogo dove è nato, alla propria terra. È un acuto osservatore dei costumi della propria gente.

Noi abbiamo il vantaggio di una grande solitudine ma anche di una grande fantasia, di un occhio che vede e pensa la vita degli altri. Il poeta, l’artista, rappresentano la Storia.

I poeti, sono i pronipoti di Dio.

Cosa pensa dei giovani poeti?

Diceva Rilke: “ma datevi all’agricoltura, datevi al lavoro pesante, cominciate a lavorare sodo!”
...ma anche lei è stata una giovane poetessa…
Si io avevo sedici anni quando sono entrata nelle antologie, sono stata un caso nazionale, a venti sono entrata in manicomio. Prima nelle antologie, poi in manicomio… così ho cambiato pagina.



foto Bonfanti: http://www.marcelbon.com/index.html



Il fotografo rivaluta la figura.La differenza tra un fotografo e un comune artista sta nel fatto che un qualsiasi soggetto può diventare alter ego dello stesso soggetto dando vita a un personaggio al quale il soggetto stesso deve rimanere fedele.E' questa la grande fatica dell' immagine che stà esattamnete alla divina sapienza come il sospiro sta all' amore.Niente è più deleterio dell' immagine e niente è più resistente .Il fotografo consegnerà ai posteri una sua interiorizzazione, una realtà che spesso sfugge alla persona stessa.E' questo il mistero della fotografia che ha reso celebri molti poeti e molti artisti.



"Poesia a Giuliano Grittini, fotografo". Tratto da www.aldamerini.it. Il racconto della poetessa è disarmante quanto semplice e ribalta le posizioni fra osservatore e osservato: lo stigma muta in icona. Alchimia incomprensibile o sensibilità acuta ?


Scatenar Tempesta

Quello stesso giorno mi era morta un’amica, una cara amic che il manicomio aveva respinto. Era una donna castigata, molto pulita e ordnata, che però non era riuscita come me ad emergere dal suo nulla. Il S.Paolo la respinse, si trovò sola, con un marito che non voleva più vedere. Era Natale e lui che l’amava tanto gli aveva preparato na festa degna del loro amore. Lui si chiamava Michele ed è stato il vigile urbano che ha fondato la festa sui Navigli, lei una delle più belle ragazze delle due sponde. Forse lui voleva amarla, lei non voleva. La mia reazione fu violenta, come il suo disgusto per la vita.
Era morta anche Rossella proprio il giorno si S. Valentino. E allora io, malgrado la mia bronchite, mi spogliai nuda davanti a Giuliano e gli dissi : “…dobbiamo fare scandalo…”, uno scandalo più cupo di quello dei manicomi. Ne uscirono dodici foto talmente belle che non potei non approvarle. Ma erano diverse, erano paciose e ironiche come io non volevo ce fossero. Tra l’altro, con tutto quell’adipe che mi portavo addosso, le tracce delle passate torture non si vedevano proprio.
Grittini non mi toccò. Ripose le foto e da allora, lui che conosceva tutte le mie sofferenze, non mi lasciò più. Grazie a lui vinsi tutti i premi possibili. Ma ebbe un tle rispetto di me, che anch’io come lui capii l’interno valore artistico di una fotografia.”

( Alessandro Riva, tratto da “ Il lato oscuro della letteratura”)

Nessun commento: